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Vignanello
(VT) sorge sulle pendici collinari che dal Cimino scendono verso la valle del
Tevere.
Varie sono le versioni, più o meno leggendarie, circa le sue origini. Nei documenti antichi il suo nome latino è
Julianellum, successivamente volgarizzato in Giulianello,
Giugnanello, Ignanello e quindi Vignanello.
Brevi cenni storici e
artistici
Fra il XII ed il XVI secolo Vignanello fu oggetto di aspre contese e non ebbe mai un governo stabile, fino a che nel 1531, papa Clemente VII lo concesse in feudo perpetuo a
Beatrice Farnese, da lei passò al genero Sforza Marescotti, marito della figlia Ortensia, da cui discese la dinastia Marescotti Ruspoli che governò il paese fino al 1816. Nel 1707 il Principe
Francesco Maria Ruspoli, grande mecenate, ospitò a Vignanello Georg Friedrich Händel.
Nella piazza centrale, l’imponente castello Ruspoli (XVI sec.) si fronteggia con la Chiesa Collegiata (1725) che conserva un dipinto di
Annibale Carracci. Nella Chiesa di San Sebastiano (1625) vi è un’opera del
Pomarancio.
Vignanello ha nel suo territorio i resti di un abitato falisco (pianoro del Molesino) con annessa necropoli (Valle della Cupa) ed un insediamento del paleolitico superiore (Cenciano
Diruto).
Il sottosuolo
Il sottosuolo di Vignanello è ricco di spazi e percorsi sotterranei, sulla cui origine e funzione non sono ancora stati compiuti studi soddisfacenti. Fino a poco tempo fa le uniche notizie in proposito erano i racconti più o meno romanzati di coloro che avevano avuto modo di visitarli introducendosi in essi da alcuni degli sbocchi presenti in diversi punti del centro abitato, nel castello Ruspoli o nei pressi dello stesso. L’associazione
I Connutti ha fra i suoi scopi quello di far luce sulla natura di questi affascinanti spazi ipogei. Le prime ricerche svolte permettono di fornire alcune informazioni di massima.
I connutti (questo è il termine con cui vengono indicati i
cunicoli nel dialetto locale) si sviluppano lungo una linea principale che va dalla Valle della Cupa (a sud-ovest del centro abitato) verso il castello Ruspoli, approssimativamente in direzione ovest-est, esistono poi diverse diramazioni verso
altre zone del paese, attualmente in fase di esplorazione, nonché dei tratti isolati ed altri percorsi esterni al centro abitato di Vignanello, come ad esempio a Cenciano Diruto.
È noto l’utilizzo dei cunicoli da parte degli Etruschi, principalmente allo scopo
di raccogliere l’acqua dalle falde sotterranee per poi trasportarla o attingerla da pozzi. Per questo motivo, vista l’esistenza di un centro falisco nel luogo in cui oggi sorge Vignanello, c’è la possibilità che furono proprio i Falisci a realizzare questi percorsi sotterranei, successivamente riutilizzati ed in parte ampliati nel medioevo per altri scopi,
probabilmente di difesa, senza però perdere la loro funzione originaria di trasportare acqua, infatti, ancora oggi, lungo la linea principale scorre una tubatura che rifornisce le fontane del giardino all’italiana
annesso al Castello Ruspoli.
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